PREMIATA DITTA DEMOLIZIONI SOVERESI srl…

27/05/2015

PALLAVOLO SOVERE 3 – Bertoni Antinfortunistica 1

E’ stato un buon campionato per le ragazze di Mastro Ziboni, le sue operaie hanno lavorato con dedizione, a volte a fasi alterne, ma il loro sporco lavoro l’hanno fatto. La cava è stata scavata profondamente. Ma restava solo una cosa da fare, quel picco di duro granito che già una volta agli inizi aveva respinto trivelle, mazze e picconi delle demolition girls soveresi. Poi dopo essersi organizzate meglio, in un secondo assalto parzialmente riuscito, la testa di quel monolite di roccia era saltato. Ma quel maledetto picco era ancora lì, a sbarrare la strada, a irritare con insolenza.

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L’ultimo giorno di lavoro della 3^ Fase è stata l’occasione ideale. Le ragazze entrano in cava con tutti i loro attrezzi, un po’ intimorite, ma determinate. Fin dalle prime battute volano martellate e picconate. Scintille e schegge di roccia e metallo a contendersi la sopravvivenza. Poi  le brave cavatrici soveresi, Sara Bianchi e Alice da sinistra, Alessia “Serpe” da destra e Sara Colombo e Lisa dal centro, coordinate dal caposquadra Beatrice e con Virginia a raccogliere materiale dietro, innestano la quarta e con foga cominciano a ferire ed infierire portandosi nettamente in vantaggio. Gli animi si scaldano in cava: chi tifa per le demolition girls esulta, chi tifa per il picco sbotta, si lamenta, inveisce. Sembra che ormai una parte del monolite possa agevolmente saltare, ma ad un certo punto una scarica di sassi si abbatte sulle Brave Ragazze che rimangono stordite. Commettono alcuni errori ed alla fine perdono il primo tempo per 23-25. Un’altra rimonta subita, ancora 6 punti di vantaggio divorati, gli spettri della prima volta aleggiano.

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Ma le nostre si arrabbiano, di brutto. Sporche di polvere e sudore si arrotolano le camice sulle braccia. I graffi e le ferite non fanno male, il bruciore è sete di vendetta. Come suona la sirena si gettano in campo; Irene prende il posto di Lisa, Sara Masneri al posto di Alice, e sotto a martellare quella maledetta roccia. L’approccio è veemente, le battute son rasoiate e gli attacchi delle mazzate. Sara Bianchi e Alessia Serpellini logorano le avversarie di trivella, Sara Colombo opta per la dinamite che apre squarci tremendi. Sara Masneri gioca di astuzia e con colpi di mortaio lancia palombelle che superano i bastioni facendo saltare le basi posteriori, anche Irene ci mette del suo, ed il suo movimento sciallo disorienta e mette fuori tempo i muri avversari. Il caposquadra Beatrice fa girare i palloni, punta più alla quantità che all’aspetto estetico, ma il lavoro della squadra è veemente e deve affannarsi a cercare attrezzi e passarli alle compagne. In tutto questo subisce la pressione dei tifosi della roccia che contestano il suo lavoro. Entra anche Giorgia Gelmini per Sara Bianchi, fa il suo lavoro e poi termina con belle battute piazzate il lavoro di tutta la squadra. Il secondo tempo è un capolavoro, vien giù un pilastro intero di botto : 25-9!

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I tifosi della roccia rumoreggiano parecchio, soprattutto quando si trovano le Brave Ragazze ad un braccio di distanza. Infastidiscono molto, le ragazze e pure l’arbitro, contestando ed irridendo ogni sua decisione. Si ricambia campo e ci si allontana dai felloni, Mastro Carlo chiede maggior tifo dai propri supporters.

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Il terzo tempo comincia come il primo, rientra Lisa al centro, entra anche Paola Pezzoli a dare un po’ di fiato a Virginia. Le nostre attaccano a testa bassa, la roccia risponde praticamente soltanto con qualche sassata da posto 4. Un po’ monotono, ma quando cadono quei macigni fanno un bel botto nelle nostre retrovie. Il lavoro gira bene come nel tempo precedente, Sara Colombo e Sara Bianchi martellano di brutto, Lisa si distingue soprattutto per i muri e per una lunga serie di rasoiate al servizio che manda avanti il lavoro della squadra. Vola roccia da tutte le parti, i tifosi della roccia sono indiavolati e vanno in pressing sull’arbitro chiedendo falli continui contro le Brave Ragazze. Ma l’arbitro dimostra lucidità e freddezza riuscendo comunque a gestire la partita in maniera equilibrata. Le nostre sentono l’odore del sangue, l’adrenalina è a 1000: schivano sassate e assestano mazzate. Prendono di nuovo il largo. La roccia trema e forse le Brave operaie temono di restarne travolte, si scansano un po’ e subiscono qualche scarica di pietrame. Mastro Ziboni butta in campo Irene per Lisa e Giulia per Alessia cercando forze fresche per non interrompere l’azione avversaria. La scelta è buona, la squadra si rinsalda e torna alla carica. Vien giù un’altra bella porzione di roccia, si chiude il terzo tempo 25-18. Il picco è in bilico.

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Il quarto tempo vede di nuovo le demolition girls con il tifo avversario alle spalle. E di nuovo ne subiscono improperi, contestazioni e perfino canzonature irrispettose. Ma nonostante questo e nonostante i nervi a fior di pelle, partono ancora forte. I bastioni del picco roccioso vacillano e ormai e più le nostre picchiano più le avversario diventa arrendevole.

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I tifosi avversari ormai la vedono grigia, anzi nera, e aumentano il bailamme, contro le nostre, contro l’arbitro, contro Carlo. Dietro le nostre sono nervosissime, Virginia e Giulia son paonazze e vorrebbero girarsi e dare una trivellata anche ai “tifosi” ma restano comunque sul gioco con occhi ben puntati sull’obiettivo, convertono la pressione in tensione agonistica. Sara Colombo ancora tiranneggia a centro rete e Sara Masneri “masna” l’avversario più volte scavalcandolo furbescamente con le sue bombette ben piazzate. Il picco trema e scricchiola, scarica roccia e riallontana per un attimo le Brave Ragazze, ma l’azione è corale, la squadra vede la montagna dondolare.

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L’epilogo è un macigno scaricato contro le nostre che Sara Colombo, ancora lei, para a due mani spedendolo contro le fondamenta del bastione. Un ultimo crack e tutto frana, l’avversario si disfa in una roboante caduta. 25-17.

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Bando alla fantasia; le Brave Ragazze festeggiano, si raccolgono e si abbracciano poi, è cronaca, a qualcuna salta il tappo e la tensione accumulata si sfoga con qualche atteggiamento di sberleffo verso i tifosi avversari. E’ l’unica nota stonata, un piccolo neo che però è stato ampiamente cercato dai tifosi, così antisportivi da non trovarne di siffatti, a memoria, in nessun altro incontro pallavolistico. Segue poi, dopo dei saluti “tirati” tra le due compagini, un antipatico battibeccare fra genitori e atlete con lanci di gratuite accuse, futili e infantili. Tutte reazione, ahimè, avviate, provocate e veicolate dagli adulti. Niente che c’entri con la partita; quella è finita 3-1, senza se e senza ma. Il primo posto del girone N è della Pallavolo Sovere con 12 punti, a punteggio pieno, un solo set perso.

Questo dice il referto, questo dice la classifica; tutto il resto è fuffa che non dovrebbe mai entrare in un campo da pallavolo.

Forza Sovere………….LET’S GO!!!!!!!!

Rudy Bianchi

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